Agosto per me è il tempo delle uscite con gli amici, degli aperitivi che si prolungano fino a tarda ora, dei concerti. Dei weekend che finiscono sempre troppo in fretta, zeppi di eventi tra cui non si riesce a scegliere, delle giornate passate a bighellonare per casa.
Il tempo delle chiacchiere protratte fino a notte fonda anche durante i giorni lavorativi perché, in fondo, anche se non si è in ferie nell'aria se ne sente il profumo.
Ma è anche tempo di serate passate davanti al computer, con i vestitini da casa che fuori non metterei nemmeno se mi pagassero -ne ho persino uno rosso, rosso fuoco con i fiorellini bianchi, omioddio-, con i piedi scalzi che cambiano continuamente posizione per cercare un po' di refrigerio sul pavimento -si si, lo so che alcuni di voi si lamentano per il freddo ma no, non sono decisamente tipa da spiaggia/lago/piscina e per me fa ancora troppo caldo nonostante quest'estate me la stia godendo un sacco, olè.-, delle pulizie forsennate per rimediare all'assalto delle farfalline che, per la prima volta e nonostante tutte le misure del caso, si sono presentate più feroci che mai, della ristrutturazione -chiamiamola così, anche se il tutto si limita a scatoloni da riordinare, qualche lavoretto di idraulica, montaggio mobili e olio di gomito per dipingere- del mio nuovo studio.
Spessissimo mi capita di accorgermi che, ups, sono le 23 e non solo non ho ancora cenato ma non ho nemmeno pensato a cosa potrei cucinare.
O di tornare da un concerto o da uno degli aperitivi di cui sopra, con nello stomaco qualche mojito e un paio di patatine raminghe, la sveglia che suona tra poche ore, la consapevolezza di dover costringermi ad andare a nanna al più presto e la necessità di riempire lo stomaco.
Che ci sia qualcuno a farmi compagnia o meno, generalmente questo è quello che preparo: aglio, olio e peperoncino, uno dei grandi classici della cucina italiana ma con una piccola personalizzazione che lo rende inaspettato.
Alla fine si tratta di un piatto davvero semplice, veloce, per cui non serve fare la spesa perché gli ingredienti spesso si trovano già in casa, ma se fatto a modino dà sempre grandi soddisfazioni e permette di servire in quattro e quattr'otto qualcosa di interessante se per caso non si sta affrontando la spaghettata di mezzanotte in solitudine.
Le porzioni sono un filino abbondanti visto che il condimento non fa volume e che lo servo sempre come piatto unico.
Chiaramente gestite la quantità di peperoncino a piacere e, se non l'avete mai fatto, provate a seguire il procedimento così come l'ho scritto: il tempo di esecuzione risulterà forse più lungo di un minuto o due, ma vale davvero la pena perderli per risottare gli spaghetti in padella: l'amido dell'acqua di cottura renderà leggermente cremoso il condimento e farà la differenza tra un piatto buono e uno sublime, anche se, chiaramente, la qualità degli ingredienti di partenza è imprescindibile.
Io faccio una sola, piccola, ulteriore modifica: faccio colorire qualche scaglietta di aglio, al limite della bruciatura, quindi lo metto da parte e lo inserisco alla fine assieme al prezzemolo. Ma io in questo sono eretica, l'aglio bruciacchiato mi piace anche se secondo chi cucina perdavero nonono, non si fa.
|
Decisamente interessante la persoanlizzazione con uvetta e pinoli, secondo me l'uvetta ci sta proprio divinamente in questo piatto e l'aglio bruciacchiato ci sta davvero tutto!!!!!! :D
RispondiEliminaAnch'io gli spaghetti aglio e olio li faccio sempre risottare in padella, in realtà li verso in acqua bollente solo per farli leggermente ammorbidire, poi li cuocio direttamente in padella, tutta un'altra cosa ovviamente.
Se conditi senza essere risottati risulteranno sempre asciutti anche con litri di olio :D
Bellissime le serate d'Agosto comunque, le mie sono leggermente diverse (ovviamente ognuno ha le proprie abitudini) ma sono quelle che preferisco nonostante ami di più l'autunno come stagione ^_^
A me invece agosto fa un po' tristezza, sarà che già comincio ad avvertire la pressione che sta per finire, che tutto sono in ferie tranne me, poca gente in giro, la maggior parte dei locali chiusi, rimanere in città è la desolazione.
RispondiEliminaCome te, però, mi capita di rincasare qualche sera in cui non ho voglia di far tardi verso le 22.30-23.00 e di aver mangiato solo qualche patatina e nocciolina (ma in pancia mia al posto del mohito ci sta il prosecco :D) e se non ho niente di pronto può davvero finire male, comincio a spalmare creme e burri a destra e manca senza ritegno. In effetti questi sono ingredienti che nella mia dispensa non mancano mai.
E io, ecco, non ho mai cucinato l'aglio e olio >.< quando la farò proverò sicuramente a risottarla!
Credo che stasera ne avrò davvero, davvero voglia.
a presto Alice!