Credo non mi sia mai successo di pubblicare di lunedì, ma sono mesi e mesi che mi ripropongo di farlo per partecipare almeno una volta al 100% vegetal monday de La cucina della Capra, un'iniziativa davvero carina in cui si invita a provare a mangiare vegan almeno un giorno a settimana... se non lo si fa già tutti i giorni ;)
Tra le condizioni necessarie per partecipare vi è quella di scrivere due righe sulle proprie motivazioni: nel mio caso sul perché ho deciso di seguire questo stile di vita più che sulla partecipazione in sé.
Vi dirò, è tutto molto più semplice di quel che sembra: non sono mai stata un'animalista particolarmente fervente, adoro i gatti -i miei compagni di vita passati e presenti, soprattutto-, ma affermare che amo -chennesò- le galline o le mucche... meh.
Non le amo, certo, ma non per questo sento la necessità di cibarmene: una volta capito quanto la mia alimentazione provocava sofferenza ad altri esseri viventi mi sono semplicemente sentita incapace di proseguirla. In fondo a me non costava poi molto, allo stesso modo per cui non mi costa molto evitare di andare in giro a malmenare bambini soltanto perché gran parte di loro mi sta antipatica ;)
Con il tempo si sono aggiunte altre motivazioni legate alla sostenibilità ambientale e sociale, ma la motivazione più forte e importante continua a essere questa: non trovo alcuna necessità di far del male ad altri esseri viventi visto che lo posso evitare.
Tutto qui.
Facile, no? ;)
Veniamo alla ricetta di oggi: si tratta di un piatto davvero semplice ed estremamente rapido... certo, se non si conta il tempo di cottura del grano. Ma come dico sempre, mica bisogna stare a guardarlo tutto il tempo!
Nel frattempo si può tranquillamente fare altro, così come, se preferite, potete cuocerlo in pentola a pressione dimezzando i tempi, o addirittura potete prepararlo in anticipo e riscaldarlo all'ora di cena immergendolo per qualche istante in acqua bollente salata: i suoi chicchi sono ben compatti e difficilmente scuocerà.
Come condimento ho utilizzato degli asparagi verdi: personalmente non sono una grande fan né di quelli bianchi né di quelli estremamente grandi. Preferisco piuttosto l'asparagina dal fusto più sottile: non è mai necessario spellarla ed è decisamente economica.
Assieme agli asparagi, le nespole: non quelle autunnali ma la varietà del Giappone, che matura in primavera. Spesso sono asprignole perché messe sul mercato ancora immature, il momento per raccoglierle sarebbe lo stesso in cui maturano le ciliegie ma a quel punto, ahimé, non si trovano più. Io ogni anno mi faccio fregare, per poi ritrovarmi a doverle riciclare in altro modo perché così non mi dicono molto. In questo caso apportano una nota leggermente aspra e aromatica interessante, che ben bilancia la leggera amarezza erbacea degli asparagi.
Per completare il tutto l'harissa, che mi risparmia dalla "gran fatica" di andare a pescare nel mio espositore delle spezie e apporta una buona dose di piccantezza... ma senza strafare, usata in piccole quantità è adatta anche a palati poco avvezzi al peperoncino come il mio ;)
|
Adoro la foto, la descrizione, la ricetta..grazie!
RispondiElimina