Probabile che sia conosciuta con altri nomi, a Verona vengono chiamata bigoli de ajo probabilmente in riferimento alla forma, molto simile a quella del formato di pasta... insomma, a parte qualche riferimento nel bresciano,
In sostanza si tratta dei germogli dell'aglio, del quale mantengono il sapore anche se in una sfumatura molto più dolce e delicata e... beh, un po' pure gli effetti collaterali... ma per una delicatezza del genere questo ed altro!
Io e la Rosaspina, dividendo l'ufficio, ci siamo accordate per mangiarli la stessa sera in modo da evitare sgradevoli inconvenienti... premura che si è rivelata eccessiva, pare che gli altri non si siano accorti di nulla. O forse... sono stati troppo educati ;)
Comunque, lei ne ha tirato fuori una pastasciuttina mentre io, memore di questo post in cui Primavera ci ha fatto conoscere il metodo di cottura che Davide Oldani usa per il suo Zafferano e Riso d'O 2008, ho optato per un risottino.
Dimenticavo... i bigoli sono questi:
Riso ai talli d'aglio profumato al cumino, basilico e limone
Ingredienti per 2 porzioni:
- 1/4 tsp di cumino appena macinato
- 160 gr di riso vialone nano
- 200 gr di talli d'aglio puliti
- acqua bollente salata
- 2 cucchiai di yogurt di soia al naturale (cremoso e poco acido)
- 1 cucchiaio d'olio evo
- 25 gr di mandorle pelate
- 3 foglie di basilico
- pepe bianco
- le zeste di 1/3 di limone
Pulire i talli d'aglio (è sufficiente lavarli e togliere la punta spezzandoli dove virano leggermente al violaceo) e lessarli in acqua salata mantenendoli al dente.
Tostare a secco il riso insieme al cumino, quindi portarlo a cottura aggiungendo man mano acqua bollente salata e mescolando bene in modo che rilasci l'amido; a metà cottura aggiungere i talli d'aglio tagliati a pezzetti. Il riso va mantenuto bene all'onda -non badate alla foto, per non far aspettare il mio risotto ho lasciato raffreddare quello per la foto, che ovviamente s'è asciugato!-
Nel frattempo tostare le mandorle e ridurle in farina insieme al basilico.
Quando il riso è pronto aggiungere yogurt, olio e regolare il sale, lasciar riposare qualche minuto coperto quindi impiattare spolverando con le mandorle, una spruzzata di pepe bianco ed infine le zeste di limone.
Altre ricette con i talli d'aglio:
Questa ricetta partecipa al concorso di Un tocco di zenzero nella categoria verdure golose
Questa ricetta partecipa al concorso di Un tocco di zenzero nella categoria verdure golose
ma...non li conosco affatto ;O
RispondiEliminasembrano inoltre davvero deliziosi ;)
Incuriosita da questa ricetta sono arrivata in questo bellissimo blog, mi piace, complimenti!
RispondiEliminaMirtilla, immaginavo fossero sconosciuti... purtroppo si trovano solo in questo periodo dell'anno, io ne sto facendo scorta!
RispondiEliminaTania, grazie, sei troppo buona!
deve essere buonissimo!!!
RispondiEliminaBrava Azabel, grazie per avermi mandato la tua ricetta!
P.. Devo cercare i talli d'aglio a Porta Palazzo.. ;)
in bocca al lupetto
Buona fortuna a te per la ricerca!
RispondiEliminaMagari Torino è una città fortunata :D
Fantastica, sarà da provare la prossima volta che vado in Sicilia... Lì li trovo ^_^
RispondiEliminaMa pensa, da Verona passiamo alla Sicilia... in mezzo, il deserto! Certo che è proprio strano :)
RispondiEliminaVero, forse tra polentonia e terronia (con molta autoironia... dato che io sono siciliana di nascita e veneta d'adozione :P) ci sono meno differenze di quanto sembri! :DD
RispondiEliminaecco come si chiamano! li ho trovati al mercato di Orvieto, dove li chiamamo tarli, o forse ho capito male, pur avendo più volte chiesto di ripetermelo...
RispondiEliminatalli! come quelli delle zucchine, ai quali mi sto adesso dedicando.
io con quelli d'aglio ci feci una frittata, così come mi consigliò l'ortolano.
anni fa li trovai al mercato di Frosinone, dove pure mi consigliarono frittate, e dove li chiamarono germogli d'aglio; credo siano ottimi in risotto.
Tarli, che nome strano!
RispondiEliminaIn frittata li vedo proprio, a casa mia invece hanno sempre fatto da profumato contorno :D
Ho trovato i germogli d'aglio in vendita nella campagna viterbese, il nome locale è "Tiralli".
RispondiEliminaIn Abruzzo, a Sulmona, sono conosciuti come "zolle" e si mangiano in insalata (previa sbollentatura), nella frittata o - ottimi - sott'olio o in crema... sono fantastici!
RispondiEliminaCari anonimi, grazie per l'informazione :)
RispondiEliminaAggiungo i nomi che mi avete detto, si sa mai che qualcun'altro li cerchi sotto questo nome :))
L'ho mangiato ieri sera il "tallo dell'aglio di Proceno" o chiamato anche "marco dell'aglio" ed è una prelibatezza, leggero da digerire e delicato al palato.
RispondiEliminaMimmo da Firenze.
Mimmo grazie per i complimenti sul tallo dell'aglio di rosso di Proceno, io sono di Proceno (VT) e se passa dalle nostre parti può venirci a trovare www.bambiniloriano.it
EliminaMimmo, hai sentito che bontà? Io, ormai, li adoro!
RispondiEliminabeh!! io sono di Rovigo ....e si sà che il polesine è la zona di produzione dell'aglio più pregiato e gustoso non solo in italia ma bensì in tutto il mondo ... e solo da poco ho saputo che con i " TAN " così li chiamiamo noi ....si può fare il risotto e leggendo quì anche altre cose me li ha dati un produttore e non è facile averli perchè avere questi germogli in campo significa avere una scarsa produzione d'aglio in quanto se germogliato non cresce il bulbo ... beh ora vado e mi preparo a fare il risotto ......Leo
RispondiEliminaNel teramano, in Abruzzo li chiamiamo "Li talle dell'ije", le tolle dell'aglio e dopo averli lessati in acqua salata ci facciamo la frittata!!!! Che buonaaaaaaaaa
RispondiEliminaA proposito di Terronia e Polentonia....io vi scrivo dal Canada, senza scherzi!!!
RispondiEliminaVeramente vi devo correggere..... Si usano anche nel centro Italia, in Ciociaria dove viene prodotto l'aglio rosso di Castelliri..... Mi dicono che vengono tolti dalla pianta in modo che la vitalità si 'concentri' sul bulbo anziché sul fiore. Provateli in padella con pancetta, cipolla, fave, piselli e carciofi..... Me ne parlerete!! In dialetto vengono chiamati cazzarieglie........
RispondiEliminaComplimenti per l'articolo e soprattutto per le ricette. Da noi a Proceno(VT) dove si produce aglio rosso si chiama "tarlo" o "marchio" , se siete dalle nostre parti approfittate per farne una bella scorta.
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RispondiEliminaBasso Viterbese, almeno mio paese, Torallo
RispondiEliminachi sa darmi i prezzi?
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